Uno studio di Banca d’Italia, pubblicato negli Occasional Papers n. 818 di novembre 2023, misura quanto il passaggio da una classe energetica bassa a una alta influisca sul prezzo degli immobili in Italia. Lo studio, dal titolo: The capitalization of Energy Labels into House Price. Evidence from Italy (L’impatto della classe energetica sui prezzi delle case), stima l’effetto del livello di efficienza energetica (misurato dall’attestato di prestazione energetica) sul valore delle abitazioni in Italia a livello provinciale, utilizzando a tal fine un ampio archivio di annunci di vendita pubblicati sulla piattaforma Immobiliare.it.
Classe energetica e prezzi case
L’analisi mostra che, a parità di altre caratteristiche, il prezzo richiesto per la vendita delle case appartenenti alle migliori quattro classi in termini di prestazioni energetiche è in media maggiore di circa il 25 per cento rispetto a quello delle abitazioni classificate nella decima categoria, la peggiore. Il differenziale di prezzo è tuttavia estremamente variabile tra province, plausibilmente a causa delle differenze nelle condizioni climatiche e nel quadro normativo regionale in tema di efficienza energetica degli edifici.
I dati forniti a Banca d’Italia da Immobiliare.it sono quelli relativi agli annunci online di case in vendita che riportano, tra le informazioni sull’immobile, anche la classificazione energetica dell’immobile stesso.
Lo studio è stato condotto utilizzando un’analisi di regressione OLS (Ordinary Least Squares) in cui:
- la variabile dipendente è il logaritmo del prezzo;
- le variabili indipendenti sono rappresentate da un vettore di variabili strutturali riferite all’immobile, corrispondenti, nello specifico, alla superficie, allo stato dell’abitazione, al numero di locali presenti e così via.
Il modello è stimato:
- per ogni zona climatica (la classe A comprende tutte le classi dalla A1 alla A4; le classi B, C, D, E, F sono considerate separatamente);
- per le singole province accorpando le classi energetiche in macro gruppi (F-G, D-E, B-C, A).
Immobili energeticamente efficienti in Italia: pochi e costosi
L’analisi ha evidenziato che in Italia gli immobili riconducibili a una classe energetica efficiente sono pochi e costosi – nettamente più costosi di quelli appartenenti alle classi energetiche meno efficienti. In particolare, nel 2022 solo il 10% degli immobili in offerta sul portale online era classificato con classe da A1 ad A4, contro il 65% appartenenti alle classi F o G. A livello nazionale, gli immobili di classe A sono venduti a un prezzo superiore del 25% rispetto a quelli di classe energetica G.
Tra le province c’è uno scarto notevole, dovuto principalmente alle diverse condizioni climatiche in cui versano le regioni italiane e ai diversi standard tecnici per misurare l’efficienza energetica: il price premium per gli immobili di classe A varia tra il 7% e il 45%.
Comprare una casa energicamente efficiente, dunque, implica un costo tutt’altro che indifferente ma contribuisce alla lotta al cambiamento climatico. Si stima che gli edifici residenziali in tutta l’Unione Europea rappresentino circa il 9% di tutte le emissioni di Greenhouse Gases (GHG), ma la percentuale è ancora più significativa in Italia: 12,5%, a causa di edifici particolarmente vecchi, certamente ricchi di storia e fascino ma dannosi per il pianeta (e per la bolletta). L’acquisto di una casa efficiente dal punto di vista energetico può rappresentare un investimento a lungo termine, con un sostanziale risparmio sui costi energetici e un potenziale aumento del valore dell’immobile.
Articolo di Giorgio Tacconi- Teknoring